FORNACE - Chi si aspettava
di vedere a Fornace la
classica gara di fine
stagione si è sbagliato:
nonostante le due squadre
avessero ormai poco da
chiedere al campionato (il
Martignano già
matematicamente quarto, il
Fornace quasi sicuro del
quinto posto), i giocatori
in campo si sono dati
sportivamente battaglia e
hanno dato vita ad una gara
ricca di goal e di reti
mancate, nonchè di
grossolani errori difensivi.
Il Martignano si presenta
sul bel tappeto verde di
Fornace in formazione
rimaneggiata: assenti il
mister Michele Leonardi,
impegnato col calcio a 5
(per la cronaca, anch'esso
vittorioso), sostituito in
panchina da Gianluca
Leonardi, i rosanero devono
fare a meno di ben dieci
giocatori sui ventitre della
rosa. Formazione dunque
quasi obbligata, con il
ritorno al modulo 4-2-3-1:
davanti a Pedrini, difesa
schierata con Moser, Toffali,
Dalprà e Iuni; a centrocampo
Maccani e Luca Furlani; il
trio avanzato composto da
Tomasi, Pontalti e Zambarda
a supporto del puntero
"Ciccio" Tenni. Agli ordini
del signor Bazzanella
(giunto al terzo
appuntamento quest'anno col
Martignano) inizia la gara;
i primi venti minuti sono
decisamente di marca
rosanera. Il gioco è fluido,
con passaggi orizzontali e
trame semplici ma efficaci
che mettono in difficoltà il
Fornace; trascorrono solo
cinque minuti e Iuni, con
una bordata dal limite
dell'area, trafigge Prada,
che non vede partire il
pallone e assiste immobile
all'insaccarsi della sfera
alla sua sinistra. La
pressione del Martignano è
insistente e continua, e gli
ospiti vengono premiati da
una grossa indecisione del
portiere Prada, che non
trattiene la palla su un
calcio d'angolo e permette a
Luca Furlani di insaccare il
più facile dei tap-in. Dopo
soli due minuti, tuttavia,
un errore difensivo, su
un'azione forse viziata da
un fallo su Dalprà, consente
a Colonelli di superare
Pedrini e confezionare a
Perremuto un assist
impossibile da sbagliare.
Nonostante la rete subita,
il Martignano resta il più
pericoloso in campo e crea
almeno altre tre occasioni
d'oro: prima Dalprà manda
clamorosamente alto da pochi
passi, poi Zambarda si fa
ribattere il pallonetto da
Prada e poi non riesce a
insaccare la respinta,
infine Tenni supera il
portiere avversario ma viene
chiuso in angolo a pochi
metri dalla linea di porta.
Questo non tragga in
inganno, perchè la seconda
metà del primo tempo vede un
Fornace più tonico, favorito
anche dai ripetuti errori
nei passaggi dei giocatori
rosanero; tuttavia, i locali
non sono in grado di creare
grossi grattacapi alla
retroguardia di Nicola
Pedrini, e il tempo si
chiude sull'uno a due. La
ripresa vede due cambi nel
Martignano: fuori Toffali e
Moser, doloranti, dentro
Mongera e Dascola. La
squadra è più offensiva,
visto l'arretramento di
Tomasi sulla linea di
difensori e il passaggio al
4-4-2; le fila del gioco
vengono riprese in mano dal
Martignano, che dopo alcuni
tentativi falliti riesce a
portare a tre le marcature
grazie a Zambarda, che
sfrutta un'ingenuità della
difesa di casa, si invola
verso la porta di Prada e la
infila con un tiro
all'angolino. Il goal sembra
tramortire il Fornace, che
si sbilancia e
inevitabilmente lascia ampi
spazi in contropiede; le
manovre collettive tuttavia
non riescono a portare
pericoli, così Pontalti
decide di fare tutto da
solo: supera cinque uomini
in dribbling, l'ultimo dei
quali, Broseghini, lo stende
in area. Rigore ed
espulsione per fallo da
ultimo uomo. Dell'esecuzione
si incarica lo stesso
Pontalti, che spara alto;
Bazzanella scorge
un'irregolarità e fa
ripetere, suscitando le
veementi proteste dei
locali. Stavolta Pontalti
non sbaglia e spiazza Prada.
Passano pochi minuti e
Giorgio Mattivi inveisce
contro l'arbitro e lascia la
propria squadra in nove; ciò
nonostante, Schneider riesce
a realizzare, al sesto
minuto di recupero, il
secondo goal per la propria
compagine. Si chiude la
partita con la vittoria del
Martignano, forse più netta
di quanto possa far sembrare
il punteggio; e adesso
appuntamento ai play-off,
dove serviranno prestazioni
ancora migliori per cercare
di aver ragione degli
avversari. Il primo di
questi sarà con tutta
probabilità la corazzata
Avio. (Gianluca Leonardi) |
LE PAGELLE (di
Gianluca Leonardi)
Pedrini
6: come succede spesso nelle ultime
gare, il suo apporto si limita all'ordinaria
amministrazione. Preziosa la sua opera di
sostegno continuo alla squadra, incolpevole sui
goal avversari.
Moser
6: dalle sue parti il Fornace non si
rivela particolarmente incisivo; avrebbe anche
buoni spazi, ma spesso non li sfrutta a dovere.
Acciaccato, lascia il posto ad inizio ripresa a Dascola 6, che
si propone spesso sulla fascia destra ma viene
talvolta ignorato dai compagni. Ciò nonostante
mette in mezzo alcuni palloni interessanti.
Iuni
7: ha il merito di sbloccare il
risultato dopo pochi minuti ma, soprattutto nel
primo tempo, è una spina nel fianco della difesa
locale, sfruttando gli spazi concessi dal
Fornace. Nel secondo tempo intelligentemente
copre di più e rintuzza abilmente le avanzate
avversarie sulla propria fascia di competenza.
Maccani
7: gioca e tace, e sappiamo che quando
non si innervosisce sa essere determinante per
la squadra. Riesce a dare gli equilibri
garantendo supporto alla difesa ma anche
all'attacco.
Toffali 6,5: finchè dura, da' prova di
essere in forma e impeccabile in marcatura.
L'intesa con Dalprà è ormai consolidata;
solamente un lieve infortunio lo costringe a
lasciare il campo. Gli subentra Mongera 6,
che si piazza al centro della difesa e gestisce
con ordine le poche situazioni pericolose a cui
si trova di fronte.
Dalprà
7: le poche incertezze che provocano
occasioni pericolose sono legate a discutibili
interventi degli attaccanti avversari su di lui;
per il resto fornisce la solita prestazione
maiuscola, condita con alcune avanzate su calci
piazzati, una delle quali viene clamorosamente
sciupata. Ma va benissimo comunque.
Tomasi 6,5: non è esplosivo, però
spesso con le sue sgroppate in fascia mette in
seria difficoltà la difesa del Fornace. Anche
nella ripresa, quando viene arretrato terzino,
riesce a non rinunciare alle proiezioni
offensive, pur presidiando con ordine la sua
zona di competenza.
Furlani 6,5: la
sfida ravvicinata col fratello Christian
stavolta è vinta: tiene in mano il centrocampo
assieme a Maccani, realizza il secondo goal da
vero rapinatore d'area e confeziona alcuni
assist interessanti per i compagni. Qualche
tentativo da fuori, punizioni comprese,
meriterebbero più precisione.
Tenni
6: nel primo tempo, molto isolato e poco
aiutato, fa quel che può contro tre difensori
avversari. Fallisce una rete che sembrava
abbastanza semplice. Nella ripresa un po'
meglio, affiancato da Zambarda, anche se di
nuovo spreca un'occasione facendosi recuperare
in velocità..
Pontalti
6,5: ha la caratteristica dei numeri
dieci, cioè di apparire avulso dal gioco per
larghi tratti per poi uscire con delle vere
prodezze come l'azione che porta al calcio di
rigore. Ha un'altra buona occasione di testa, ma
Prada gli nega il goal deviando la palla in
angolo. Se sta bene può essere decisivo.
Zambarda 6,5: è bello vederlo
tornare a dare una mano sui calci d'angolo
battuti dagli avversari; meritava di trovare il
goal (era l'unico attaccante ancora
all'asciutto) e quindi gioisce a ragione quando
segna. Ora ne attendiamo altri nei play-off.
Signor
Bazzanella 5,5: in generale sembra
faticare, sia a correre che a tenere in mano la
partita. Alcune decisioni piuttosto irritanti e
troppo fiscali fanno arrabbiare i giocatori di
casa.
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