COGNOLA - E'
finita nel peggiore dei modi
(se così si può dire) la
stagione 2006/2007 per
l'A.S. Martignano.
Sicuramente non è nella
filosofia di questa squadra
rinunciare a giocare una
partita, che tra le altre
cose aveva pure un certo
peso, ma la situazione
contingente ha convinto la
dirigenza rosanera a alzare
bandiera bianca, e neppure
con l'onore della armi.
L'analisi di questa stagione
non deve però limitarsi al
suo epilogo, dal momento che
un'operazione di questo
genere sarebbe del tutto
sbagliata e soprattutto
ingiusta nei confronti di
tutte quelle persone che
anche quest'anno hanno messo
cuore e anima per portare i
colori del Martignano più in
alto possibile. A conti
fatti non è questa la
migliore stagione disputata
dai rosanero nel campionato
amatori, in quanto, due anni
fa (con mister Leonardi
all'esordio), il Martignano
raggiunse la terza
posizione. Non vi è dubbio
che, dati alla mano, il
Martignano abbia comunque
raggiunto l'obiettivo
stagionale, riuscendo alla
fine della regular season
ad occupare l'ultimo posto
utile per accedere ai
play-off, poi conclusisi
purtroppo come tutti
sappiamo. Quello del
Martignano è stato senza
dubbio un campionato
equilibrato, considerato che
i 32 punti finali
conquistati sono stati
raccolti per la metà nel
girone di andata e per
l'altra metà in quello di
ritorno. Quello che forse è
mancato per poter
raggiungere un miglior
piazzamento in classifica,
che sarebbe comunque stato
alla portata dei rosanero, è
da individuare nei risultati
conseguiti con le prime
della classe: la doppia
sconfitta con il Segata, la
sciagurata sconfitta interna
contro il Borgo e quella
piena di rammarico (anche
per i fatti accaduti in
campo) contro la Ravinense
hanno dimostrato che questo
Martignano ha probabilmente
peccato di presunzione nei
momenti più importanti della
stagione e la convinzione di
non aver ottenuto tutti i
punti che si sarebbero
potuti conquistare è forte.
Contrariamente alla passata
stagione, quella di quest'anno
ha visto il Martignano
partire molto bene nel
girone di andata, trovando
dunque presto la migliore
condizione; sfortunatamente
però i rosanero hanno dovuto
affrontare il momento topico
del campionato in una
situazione di totale
emergenza e di scarsa
condizione, elementi che
hanno inciso inevitabilmente
sulla prestazione della
squadra e che non hanno
permesso al Martignano di
svolgere un ruolo da
protagonista come invece era
accaduto l'anno scorso nella
seconda parte di stagione e
durante le fasi a
eliminazione della Coppa
Regione. Non è certo questa
la sede adatta per valutare
attentamente il rendimento
di ogni singolo di giocatore
e di porre la questione su
chi avrebbe potuto dare o
fare di più: il dettaglio
dei voti qui a fianco
sintetizza comunque quelle
che sono state le
prestazioni dei singoli.
Alcuni elementi sono però
incontestabili: la difesa si
è dimostrata quasi sempre
pronta, anche se spesso e
volentieri in difficoltà
numerica; a centrocampo
qualcosa è mancato, non
avendo potuto contare
sull'apporto costante di
alcuni elementi
fondamentali; l'annoso
problema dell'attacco si è
presentato invece anche in
questa stagione: i gol
segnati sono decisamente
inferiori a quelli che si
sarebbero potuti realizzare
e questo, per una squadra
che vuole e deve ambire ad
alte posizioni di classifica,
è senza dubbio un problema
che dovrà essere risolto. (Michele
Leonardi) |
LE PAGELLE DI FINE
STAGIONE
(di
Michele Leonardi)
Nicola
Pedrini 6,18: dalle sue parti
quasi sempre calma piatta in questa stagione.
Quando serve risponde però presente. Lavoratore
interinale.
Christian Dalprà 6,40: come sempre
uno dei migliori. Fasi di appannamento poche,
sicurezza tanta. Autoblindo deluxe.
Alessandro Dascola 5,70: il
suo impiego è proporzionale agli allenamenti
fatti Non può dare molto. Rimandato a
settembre.
Luciano
Iuni
6,16: a lui piace dire che da terzino
segna più che da centrocampista. D'altra parte
il primo è il suo ruolo naturale. La verità ti
fa male lo so...
Gabriele Mongera 5,96:
contribuisce poco alla causa. La continuità
e la costanza purtroppo non sono il suo
forte. Intermittente.
Fabio Moser 6,27: qualche
problemino fisico non gli impedisce di disputare
un'annata decisamente positiva. Stile Inter.
Remo
Toffali 6,36: è come uno di quei
liquori pregiati che più invecchiano e più
diventano buoni. Stagionato in botti di rovere.
Pietro Franceschi 6,33:
evidentemente l'undicesimo è l'anno della
consacrazione, sperando possa rimettersi presto.
Pietro miliare.
Luca
Furlani 6,44: il voto dice il
miglior rosanero della stagione. Tutto vero: la
perfezione è dietro l'angolo. Come te non c'è
nessuno.
Luca
Maccani 6,41: le dà e le prende
come un pugile. Sempre corsa, agilità e cuore (e
anche parole... ma va beh!). Grillo parlante.
Marco
Pontalti 6,20: per il Martignano
lui è l'eterno incompiuto. Quando c'è e sta bene
però è tutta un'altra musica. Artista all'opera.
Mauro Tomasi 6,07: stagione
sottotono, quasi deludente. Non ha il guizzo
vincente dell'anno scorso.
Ogni
mattina in Africa una gazzella si sveglia...
Giuseppe
Dascola 5,86: la fobia
per gli allenamenti colpisce anche lui. Fa quel
che può, un golletto qua e uno là. Risparmio
energetico.
Gianluca Leonardi 6,12: gioca
un po' dappertutto dal centrocampo in su.
Dove lo metti, sta. Utile per ogni stagione.
Nicola Sandri 6,12: non
è Re Mida, quello che tocca non lo trasforma
sempre in oro. Sei gol e tanto rammarico.
Domani è un altro giorno.
Alessandro Tenni 6,07: di
ritorno dalla Spagna con un bagaglio di
volontà, ma di un solo gol. Va bene anche
così. Figliol prodigo.
Alessio Zambarda 6,14: a fine
stagione ammette di non essere mai stato un
attaccante. Chi se lo sarebbe mai
aspettato... Le verità nascoste.
Davide Dalpiaz, Davide Defant, Aldo Firicano,
Roberto Prete, Matteo Simeoni, Lamberto
Straffelini, Mauro Zanghellini s.v.
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