MELTA DI GARDOLO - Il
Martignano porta a casa la sesta vittoria
consecutiva, al termine di una di quelle gare in
cui è più importante badare alla sostanza che
non alla forma. Perchè, a dirla tutta, i
rosanero hanno forse disputato una delle
peggiori gare del girone di ritorno, comunque al
cospetto di un Roncafort che ha dimostrato come
le buone prestazioni degli ultimi periodi non
siano state per nulla casuali. E dire che il
Martignano era partito subito fortissimo,
creando nel giro di pochi minuti enormi
grattacapi alla difesa avversaria e, al 5°,
andando in gol con Zambarda: il numero undici
rosanero viene imbeccato perfettamente da un
lancio dalle retrovie di Dalprà e, a tu per tu
con D'Alessandro, insacca senza problemi. I
rosanero continuano poi a confezionare palle-gol
in gran quantità (la migliore con Tomasi, che
vede il proprio tiro respinto dal portiere
avversario), anche se troppo spesso i giocatori
peccano di incisività. Dopo una clamorosa quanto
bella traversa colpita da Cagol con un delizioso
pallonetto, i rosanero trovano la rete del
raddoppio: questa volta è "merito" di una
sfortunata deviazione di Susat che indirizza
nella propria porta una punizione dalla tre
quarti di Moser. Fino alla mezz'ora il
Martignano continua a tenere tranquillamente il
campo ed a gestire la partita, ma negli ultimi
quindici minuti del primo tempo spegne
completamente al luce, permettendo così al
Roncafort di alzare il proprio baricentro e di
accorciare le distanze al minuto 37 con capitan
Frizzera, il quale beffa Garbari sullo scatto e
supera Pedrini in uscita. I minuti finali sono
una sofferenza per il Martignano, che accoglie
di buon grado il fischio dell'arbitro che manda
le squadre negli spogliatoi. L'inizio del
secondo tempo non è di certo promettente per il
Martignano: al 56°, infatti, Toffali deve
abbandonare il campo per infortunio, lasciando
spazio a Pontalti. Il centrocampista rosanero è
protagonista poco dopo di un assist smarcante
per Zambarda, il quale, entrato in area di
rigore, viene (forse) atterrato da Dorigatti.
Dal dischetto però Cagol si fa ipnotizzare da
Lucin. Nell'azione di rimessa il direttore di
gara decide di entrare finalmente in scena (non
che prima abbia fatto il suo dovere) e
ricompensa il Roncafort concedendo un rigore del
tutto inesistente; questa volta è bravissimo Pedrini a bloccare a terra la conclusione di
Rindone. L'attaccante del Roncafort impegna poco
dopo ancora Pedrini con una girata al volo, ma
al 69° Pontalti sigla la terza rete per il
Martignano direttamente su calcio di punizione
con una parabola sul secondo palo che beffa
Lucin. La gara sembra mettersi bene per i
rosanero che dopo soli due minuti trovano anche
la rete del quattro a uno: questa volta Cagol è bravo a
saltare in un fazzoletto un avversario e a far
partire appena dentro l'area di rigore un tiro a
girare che si insacca all'incrocio dei pali. Nel
frattempo il Roncafort rimane anche in dieci
uomini per la doppia ammonizione di Dorigatti.
Tuttavia, al 74°, il signor Vukaj completa il
suo capolavoro serale regalando (e questa volta
a piene mani) un rigore al Roncafort e
espellendo per fallo da ultimo uomo (quale fallo
poi non è dato sapere) Dalprà. Sul dischetto
va questa volta il bravo Maltratti che non
sbaglia. Negli ultimi venti minuti il Roncafort
prova a premere nel tentativo di colmare le due
reti che lo dividono dal Martignano: i rosanero,
dalla loro, resistono seppur ampiamente
rimaneggiati (dopo l'espulsione di Dalprà,
Tomasi è costretto a giocare in mezzo alla
difesa). Non arrivano comunque grosse occasioni
per i padroni di casa e dopo sei minuti di
recupero (quando il signor Vukaj fa le cose,
vuol farle bene) il Martignano può festeggiare
questa sofferta vittoria. (Michele
Leonardi)
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LE PAGELLE (di
Michele Leonardi)
Pedrini N. 7: incolpevole sui gol
avversari, para un rigore nel momento più
delicato della gara e poco dopo salva ancora la
propria porta dal possibile pareggio del Roncafort.
Garbari 5,5: soffre decisamente lo
scatto di Frizzera la momento della rete del due a
uno del Roncafort. Per il resto deve fare i conti
anche lui con la giornata no rosanera.
Toffali 5,5: quel maledetto
fastidio muscolare non lo abbandona mai e
così, dopo un primo tempo e poco più di alti e
bassi, deve abbandonare la barca contrariato.
Dal 56° Pontalti 6,5, che
mette subito lo zampino con il lancio da cui
scaturisce il rigore su Zambarda e con la
punizione che vale per il Martignano la terza
rete.
Franceschi 6,5: alla fin fine nel
tracollo generale del centrocampo rosanero
soprattutto nella ripresa è l'unico che riesce a
far quadrare il cerchio nelle situazioni più
ingarbugliate. In definitiva necessario.
Moser
5,5: stranamente spaesato. Non riesce
quasi mai a prendere le misure al diretto
avversario e appare spesso fuori posizione o
fuori tempo. Avrà modo di rifarsi tra pochi
giorni.
Dalprà 6: tutto (o quasi) sotto
controllo, fino a quando il buon direttore di
gara non si inventa un rigore ed un'espulsione
che gridano vendetta al cielo. Peccato, perchè
verrà a mancare nel momento del maggior bisogno.
Maccani 6: lotta dove si può e
finchè si può, le prende pure, tanto che ad un
certo punto deve alzare bandiera bianca, poco
tutelato anche da un arbitro a dir poco fuori
fase. Al 74° Iuni 6,
che ritorna dopo quasi un mese e mezzo di stop e
da' il proprio contributo per salvaguardare la
vittoria dei rosanero.
Cagol
6: parte bene, ma si spegne pian piano.
Tocca il fondo quando si fa parere il rigore da
Lucin. Si rialza un po' segnando una bella rete
con uno spunto personale dei suoi.
Tenni
5,5: nel primo tempo avrebbe qualche
buona occasione per mettersi in mostra e per
sbloccare il risultato, ma si perde sempre al
momento giusto. Nella ripresa può far ben poco,
considerati i palloni giocabili. Dal 69°
Leonardi 6, che riesce a far
scorrere qualche prezioso minuto con alcune
incursioni sulla fascia destra e a guadagnarsi
qualche fallo importante.
Tomasi 6,5: opaco da ala destra
avanzata, migliora nettamente quando viene
schierato da terzino sinistro e poi da centrale
difensivo. Evidentemente cambiare di ruolo in
corsa gli fa solo bene.
Zambarda 7: imprendibile nella prima
mezz'ora, dove segna una rete bella ed
importante e tiene in costante apprensione la
retroguardia avversaria. Poi si dedica a fare lo
sporco lavoro per tenere in piedi la sua fascia.
Signor Vukaj 2:
il miglior arbitro è quello che
non si fa sentire, il peggiore
quello che condiziona le sorti di un'intera
partita. Tutto inventato, tutto esagerato, tutto
sbagliato: tanto valeva che le squadre
dirigessero la gara in autonomia. |