VARONE DI RIVA DEL GARDA -
Cala il sipario su una delle più belle stagioni
che il Martignano abbia mai disputato dal
lontano 1996 ad oggi. Bella non soltanto per il
risultato conseguito (vittoria del girone per il
secondo anno consecutivo), ma anche perché in
questi lunghi mesi si è avuta la conferma della
solidità di un gruppo che si è dimostrato tale
dentro e fuori dal campo. La semifinale dei
play-off contro lo Stenico è risultata dunque
essere la ciliegina sulla torta, anche se alla
fine ha avuto un esito sportivo negativo. I
rosanero si sono presentati a questa sfida in
condizioni a dir poco precarie: mezza rosa fuori
uso (la decisione di fissare questa gara a
ridosso del ponte del due giugno non ha di certo
giovato) e undici giocatori titolari alla prese
con la terza partita in sei giorni: ritmi da
professionisti e forse più. L'inizio è tutto
appannaggio dello Stenico che nei primi minuti
fa letteralmente impazzire il Martignano, fino a
trovare la rete al 10° con un tiro-cross
beffardo di Paoli che va ad infilarsi nel
sette battendo un incolpevole Pedrini. Il
Martignano, tuttavia, non ha nessuna intenzione
di ergersi a vittima sacrificale e prova così
piano piano a costruire gioco, potendo puntare
su un duo di centrocampo Pontalti-Bortolotti
che, seppur provato dalle fatiche degli ultimi
giorni, offre una prestazione di assoluto
livello. E' comunque lo Stenico a rendersi
pericoloso dalle parti di Pedrini, dove Moser e
Dalprà hanno il loro bel daffare a fermare gli
attaccanti avversari. Nella prima frazione di
gioco non devono comunque segnalarsi particolari
occasioni da rete nè da una parte nè dall'altra e
così il risultato di uno a zero permane fino al
doppio fischio che sancisce la fine del primo
tempo. Nella ripresa il Martignano entra più
convinto e deciso a rimettere in piedi la
partita. Prova ne sia che i rosanero, nei primi
quindici minuti, si fanno vedere con insistenza
dalle parti di Parisi, sfruttando soprattutto le
fasce e creando dei problemi alla retroguardia
avversaria. I rosanero potrebbero addirittura
provare a pareggiare quando Dalprà viene
atterrato di netto in area dal portiere
avversario: rigore per tutti (anche per
ammissione dello stesso Parisi), ma non per il
signor Facchinelli e per i suoi assistenti che, inopinatamente, lasciano proseguire il gioco. La partita prosegue in un
sostanziale equilibrio, con lo Stenico che,
costretto alla difensiva per i frequenti
attacchi dei rosanero, devo sfruttare la
velocità dei suoi attaccanti per pungere in
azioni di rimessa. Proprio su una di queste
arriva al 78° il raddoppio firmato da Luchesa,
bravo a battere con un bel pallonetto Pedrini in
uscita (l'azione era comunque probabilmente viziata da un
fallo non fischiato su Cagol). Il Martignano
prova comunque a reagire e lo fa con Buzzi,
subentrato a Zambarda, la cui girata di destro
finisce di poco alta sopra la traversa. Col
passare dei minuti la stanchezza si fa sentire
nei giocatori del Martignano, che tuttavia con
estremo orgoglio e determinazione cercano di
onorare fino in fondo l'incontro, continuando a
costruire gioco e a non buttare via nemmeno un
pallone. Dopo tre minuti di recupero l'arbitro
fischia la fine dell'incontro: lo Stenico può
festeggiare una bella e sudata vittoria, mentre
il Martignano non può che complimentarsi con se
stesso per quello che è riuscito a far vedere
questa sera e lungo tutto il corso del
campionato. (Michele Leonardi)
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LE PAGELLE (di
Michele Leonardi)
Pedrini N. 6: beffato dalla
palombella di Paoli, sbaglia il tempo
dell'uscita in occasione della rete del due a
zero di Luchesa. Ma in questa stagione non gli
si può proprio rimproverare nulla.
Garbari 6,5: si fa bruciare da
Paoli in occasione della prima rete. Esce alla
distanza senza mai mollare un metro agli
avversari, con grinta e tantissima
determinazione.
Toffali 6,5: bissa la buona prova
di lunedì contro il Mattarello con una
prestazione maiuscola. Dopo aver preso le
misure, lascia pochi spazi agli avversari, con
le buone o con le cattive.
Bortolotti 7,5: indispensabile a
questo Martignano in estrema emergenza. Corre
come un disperato, è in tutte le zone del campo
e sembra (forse) non sentire la stanchezza di
tre partite consecutive.
Moser
6,5: gli attaccanti dello Stenico non
sono certo poca cosa, ma il difensore poero
riesce a contenere bene le sfuriate offensive
degli avversari, con solo qualche piccola
sbavatura.
Dalprà 7: ingaggia un duello senza
esclusione di colpi con Luchesa, vinto alla fine
da quest'ultimo, perchè, alla fine, chi segna ha
sempre ragione. Ma il numero sei rosanero ha
dimostrato ancora la sua immensa bravura.
Leonardi 6: stremato dagli impegni
ravvicinati, fa tutto bene in ogni azione,
tranne la parte conclusiva. Peccato, perchè
avrebbe meritato miglior sorte in almeno un paio
di occasioni.
Cagol
6: il bomber rosanero e del girone
chiude un po' in sordina, complice anche un
colpo subìto nei primi minuti. Fa quel che può,
ma la parte più importante del suo lavoro era
già stata realizzata.
Tenni
6,5: encomiabile per determinazione,
voglia di fare e corsa. Dal primo all'ultimo
minuto non smette mai di lottare su ogni palla e
di fungere sempre da punto di riferimento in
avanti per i compagni
Pontalti 7: ogni parte del suo
corpo è un dolore, ma lui non sembra
accorgersene e sforna l'ennesima prestazione
positiva. Con un po' meno stanchezza nelle gambe
avrebbe messo ancor più in difficoltà gli
avversari.
Zambarda 6,5: è l'immagine delle
ultime partite: determinato, volenteroso, pronto
al sacrificio e ottimo rifinitore. Resta finchè
può per dare manforte ai suoi e lascia al 60°
per Buzzi 6,5, che a conti
fatti risulta essere il più pericoloso negli
ultimi venti minuti. Gran bella sorpresa.
Signor Facchinelli 5:
inadatto per una gara di questo
livello ed intensità. Se a ciò si
unisce l'incapacità di dialogare con i giocatori
in campo, allora la frittata è fatta... |